I.T.C.G. "L. Oggiano"
Siniscola - NU
Siniscola - NU
INGREDIENTI
Per la pasta •700 g di farina •300 g di semola rimacinata sarda •1 uovo intero •un pizzico di sale •200 ml di olio di semi di girasole •300 ml di acqua Per la decorazione del piatto •2 ciuffi di menta fresca •400 g di salsa pomodoro •100 g di scaglie di Parmigiano Reggiano •20 g di pecorino •5 ml di emulsione di basilico Per al farcitura “ripieno dei culurgionis” •800 g di patate di Bologna DOP •200 g di Parmigiano Reggiano grattugiato •100 g di pecorino grattugiato •200 ml di olio di oliva •1 Cipolla di Medicina Bologna •1 spicchio d’aglio •1 cucchiaino di menta •50 g di basilico •50 g di formaggio fresco sardo (salato) |
PROCEDIMENTO
Impastare in una planetaria farine, acqua, olio di semi, sale e uovo. Fate lavorare l’impasto a velocità 2 sino ad ottenere una pasta liscia e senza grumi, avvolgetela in pellicola e lasciate riposare.
Impastare in una planetaria farine, acqua, olio di semi, sale e uovo. Fate lavorare l’impasto a velocità 2 sino ad ottenere una pasta liscia e senza grumi, avvolgetela in pellicola e lasciate riposare.
Per la farcia
Fate imbiondire la cipolla tritata con l’aglio intero in due cucchiai d’olio d’oliva e lasciateli da parte.
Cuocete le patate in abbondante acqua salata e schiacciatele ancora calde.
Unite il formaggio grattugiato, la menta, il formaggio fresco, il tuorlo e l’olio con la cipolla precedentemente rosolata eliminando l’aglio intero, fate riposare.
A parte preparate delle sfoglie sottili, e con un taglia pasta ritagliate delle sfoglie rotonde, facendo attenzione che la pasta non si asciughi, in ognuna di esse poneteci una porzione di farcia, procedete quindi alla classica chiusura a spiga.
Cuocete i culurgionis in abbondante acqua salata per circa 5/6 minuti, condite con salsa pomodoro, basilico, scaglie di grana e una spolverata di pecorino grattugiato.
STORIA DEI CULURGIONIS
I Culurgionis è un piatto tipico dell’Ogliastra, un territorio che si trova lungo la costa orientale della Sardegna. I Culurgionis sono stati creati dalla fantasia e dalle mani sapienti delle casalinghe, intorno ai primi anni dell’800, poiché si hanno testimonianze delle coltivazioni della patata intorno a quagli anni.
L’etimologia storica di quel nome, è molto battuta, in quanto esistono diverse teorie, quella più accreditata suddivide le parole “culles che significa sacchetto di cuoio”
In un documento del 1811 compaiono in un elenco di pietanze sarde i “culurgionis de casu”. I culurgionis tradizionalmente costittuivano un piatto festivo, tardo autunnale e invernale, ritenuto un lusso, rispetto all’alimentazione quotidiana a base di minestre. Dalle testimonianze delle anziane sono emersi tre usi particolari nella tradizione, quella di lasciare un piattino di culurgionis la sera di ogni santi per onorare la memoria dei defunti (is animas) per la loro commemorazione il giorno successivo, oppure di offrirli al vicinato come dono prezioso e in fine di farne elemosian, visto il valore del prodotto. Nel 2012 i culurgionis hanno ottenuto la denominazione geografica protetta.
Curiosità: le donne ogliastrine avevano inventato un attrezzo rudimentale per schiacciare le patate ridurle in purea, questo “schiaccia patate” era simile ad un ferro da stiro in legno di castagno e alcuni esemplari si trovano nei musei etnografici locali.
I Culurgionis è un piatto tipico dell’Ogliastra, un territorio che si trova lungo la costa orientale della Sardegna. I Culurgionis sono stati creati dalla fantasia e dalle mani sapienti delle casalinghe, intorno ai primi anni dell’800, poiché si hanno testimonianze delle coltivazioni della patata intorno a quagli anni.
L’etimologia storica di quel nome, è molto battuta, in quanto esistono diverse teorie, quella più accreditata suddivide le parole “culles che significa sacchetto di cuoio”
In un documento del 1811 compaiono in un elenco di pietanze sarde i “culurgionis de casu”. I culurgionis tradizionalmente costittuivano un piatto festivo, tardo autunnale e invernale, ritenuto un lusso, rispetto all’alimentazione quotidiana a base di minestre. Dalle testimonianze delle anziane sono emersi tre usi particolari nella tradizione, quella di lasciare un piattino di culurgionis la sera di ogni santi per onorare la memoria dei defunti (is animas) per la loro commemorazione il giorno successivo, oppure di offrirli al vicinato come dono prezioso e in fine di farne elemosian, visto il valore del prodotto. Nel 2012 i culurgionis hanno ottenuto la denominazione geografica protetta.
Curiosità: le donne ogliastrine avevano inventato un attrezzo rudimentale per schiacciare le patate ridurle in purea, questo “schiaccia patate” era simile ad un ferro da stiro in legno di castagno e alcuni esemplari si trovano nei musei etnografici locali.